Zeno Cosini, protagonista del capolavoro di Svevo, rappresenta l'uomo inetto, cioè colui che letteralmente non sa vivere; Zeno infatti fallisce in tutto: non si laurea, non riesce negli affari, è debole, bugiardo e incapace di fare del male. La sua malattia è immaginaria ed è solo una scusa che lui trova per giustificare le sue debolezze e i suoi fallimenti nella vita;
Zeno infatti maledice i suoi vizi ma non è capace ad abbandonarli.
Ed è proprio per questo suo atteggiamento che considero Zeno come lo specchio dell'uomo moderno, intrappolato nella società come un burattino legato a fili che non possono essere tagliati.
Concludo il post con un passo del capitolo relativo al fumo della Coscienza di Zeno, letto e interpretato da Alberto Garbarino.
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