giovedì 6 giugno 2013

Il fumo e la tecnologia (parte 4)

Da Oriente un giorno arrivò un' innovazione rivoluzionaria: nel 1832 i soldati mussulmani all'assedio di San Giovanni d'Acri cominciarono ad infilare un po' di tabacco nei cilindretti di carta in cui conservavano la polvere da sparo ed ad accenderli. Inventarono così la sigaretta, che arrivò in Italia nel 1857, nelle tasche dei reduci della spedizione in Crimea.




E' stato l'Ottocento, con l'avvento della rivoluzione industriale, a facilitare il trapasso dalla pipa, dal masticare e fiutare il tabacco, alla sigaretta, più pratica e aderente alla moda che cambiava.


Manifesto dell'epoca
Ben presto i commercianti di tabacco ebbero l'idea di servirsi di annunci pubblicitari per attirare nuovi clienti.  Secondo lo storico Robert Soliel i due metodi più importanti per diffondere il consumo di sigarette sono stati la pubblicità e la guerra. Infatti il consumo aumentò vertiginosamente con la prima guerra mondialeil loro effetto narcotico era considerato utile per combattere la solitudine al fronte. Una canzone inglese del tempo di guerra suggeriva: "chiudi i tuoi problemi nello zaino, mentre hai un fiammifero per accendere la sigaretta". Coloro che si erano convertiti al fumo da soldati, divennero buoni clienti anche dopo la guerra. Furono stanziate somme colossali (circa 75.000.000 di dollari del 1931) per la promozione delle sigarette come aiuto per mantenersi snelli o come alternativa ai dolciumi; il cinema fece il resto.


Marlene Dietrich, attrice che diffuse nel mondo femminile la moda di fumare


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